Perché preferire una caldaia a biomassa?

La risposta è molto semplice e te la forniamo in questo articolo.

Innanzitutto spieghiamo cos’è una caldaia a biomassa. Con il termine “biomassa” si intendono tutti i tipi di residui provenienti da coltivazioni agricole, da attività industriali della lavorazione del legno e della carta, dagli scarti di origine biologica, dalla legna che si può ardere e dai rifiuti di tipo urbano.

Importante ribadire che la biomassa proviene da residui di coltivazione agricola, nonché da una deforestazione controllata o meglio ancora dagli scarti di lavorazione industriale di legno e carta. Sono sostanze biodegradabili in grado di sostituire ampiamente la benzina e il diesel e sono anche di facile reperibilità.

La caldaia a biomassa è un tipo di impianto compatibile tanto con le Aziende che con i privati. Per le sue caratteristiche, è un intervento maggiormente consigliato per i mobilifici, le segherie o aziende che producono o lavorano legno truciolare perché i loro materiali di scarto servono proprio ad alimentare la caldaia, e quindi ad un costo pari a zero.

Già dalla parola caldaia capiamo che quella a biomassa serve essenzialmente per il riscaldamento e l’acqua calda sanitaria.

A differenza di una caldaia tradizionale che per il suo funzionamento sfrutta combustibili fossili come gas, metano o gasolio, la caldaia a biomassa brucia al suo interno una fonte energetica rinnovabile (pellet, legna o cippato) e, soprattutto, non tossica ed inquinante.

Sapete quanto ci teniamo a quest’ultimo aspetto, abbiamo parlato in un articolo delle conseguenze disastrose dovute ad una eccessiva concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera causata principalmente da impianti che utilizzano combustibili fossili.

Ecco la caldaia a biomassa può essere un’altra soluzione che riduce sensibilmente l’emissione di CO2 e previene il fenomeno dell’effetto sera e di conseguenza del riscaldamento globale.

Nelle caldaie e biomassa l’anidride carbonica emessa per la produzione di energia è la stessa che le piante hanno assorbito per svilupparsi e di conseguenza sarà la stessa prodotta dalla decomposizione naturale della pianta.

Un altro aspetto da valutare e non di meno importanza è il risparmio dei costi annui in bolletta, basti considerare già l’acquisto del materiale legnoso che è decisamente inferiore rispetto al gasolio o al metano. Pensate che il prezzo di un sacco di pellet da 15 Kg va da un minimo di € 3 ad un massimo di € 5.

L’investimento inziale può essere elevato ma, considerando gli incentivi previsti dallo Stato per questo tipo di intervento, diventa del tutto accessibile per le nostre tasche.

Puoi, infatti, sostituire la tua vecchia caldaia senza rivoluzionare il tuo sistema termoidraulico con le detrazioni fiscali previste dal Conto Termico 2.0, con l’Ecobonus o con la detrazione del 50% per le ristrutturazioni edilizie.

Abbiamo iniziato il nostro articolo con una risposta e concludiamo con una domanda.

Se l’installazione di una caldaia a biomassa determina un vantaggio economico con una riduzione dei costi, nonché un vantaggio ambientale per l’attenuazione delle emissioni di gas nocivi e, tra l’altro, vi è anche un’agevolazione ai fini del suo acquisto…perché non preferirla a quella tradizionale?

Ricorda, Ernest Hemingway disse : “La Terra è un bel posto e vale la pena lottare per lei”.

Siamo curiosi di sapere le vostre impressioni a riguardo!!

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